In questo simpaticissimo video avremo modo di gustarci un incontro organizzato dal SETI e presieduto dallo stesso Seth Shostak in cui il dottor Robert Zubrin, presidente e fondatore della Mars Society nonché ingegnere aerospaziale presso la Lokeed Martin astronautics di Denver, viene posto a confronto con il dottor John Rummel, scienziato del SETI nonchè rappresentante ufficiale del COSPAR della Planetary Protection.
Salta subito all’occhio il modo scomposto e poco rispettoso con il quale in dottor Robert Zubrin si pone sia nei confronti di Seth Shostak che di John Rummel.
Le argomentazioni utilizzate sono decisamente risibili, in quanto lui stesso non nega la possibilità che esista vita indigena su Marte, dice semplicemente che dovremmo fregarcene e chiudere definitivamente l’ufficio internazionale della Planetary Protection.
Il suo cavallo di battaglia consiste nella panspermia (vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Panspermia), alla quale lui si aggrappa tenacemente per tentare di dimostrare come ogni discorso riguardante la contaminazione e la contaminazione inversa sia del tutto inutile.
Vorremmo ricordare al dottor Zubrin che già le colonizzazioni da un continente all’altro sulla Terra hanno avuto un forte impatto nella diffusione di malattie e nello sconquassamento di ecosistemi locali tutt’altro che irrilevanti. Figuriamoci quindi cosa potrebbe accadere da un pianeta ad un altro!
Vorremmo inoltre fargli notare che la storia umana è costellata da epidemie letteralmente sorte dal nulla e che non esistono prove certe che dette epidemie non possano essere correlate con meteoriti arrivati dallo spazio, dando per buona la teoria della panspermia a lui tanto cara.
Ne concludiamo quindi che il suo cavallo di battaglia è in realtà un cavallo di Troia che nasconde al suoi interno ben altri interessi.
Interessi che vanno miseramente a favore della sua fondazione, della sua brama personale e a discapito della scienza, dell’ecosistema terrestre e probabilmente anche di quello marziano.

Infine vogliamo far notare al nostro caro dottor Zubrin quanto sia disonesto cercare di dipingere Marte come una roccia arida da colonizzare pur sapendo benissimo quanto la realtà sia ben diversa. In ultima analisi, che senso avrebbe colonizzare una roccia arida a milioni di chilometri di distanza quando abbiamo la Luna qui dietro l’angolo?
Vuol dire allora che il dotto Zubrin sa benissimo che Marte è molto più ospitale della luna ed è molto più simil-terrestre di quanto lui stesso vorrebbe far credere!
È così o no, caro dottor Zubrin???

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *