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Alle 23:09:30 UTC la Mars Hand Lens Imager (MAHLI) ha ripreso questa bellissima foto di una roccia marziana da una distanza di soli 6,13 cm e con una definizione di 0,029 mm/pixel, coprendo quindi un’area di 4,66 cm X 3,47 cm.
Nuovamente una roccia con dei fori che, come si può notare dalla foto, sono orientati in maniera estremamente diversa tra di loro.
Sono state proposte varie teorie per spiegare questa singolare caratteristica recentemente documentata da questa pagina in numerosi post. Tra le più gettonate citerei sicuramente le schegge di un meteorite caduto nelle vicinanze e il distacco o l’erosione di conglomerati incastonati nella roccia stessa.
Personalmente scarterei subito l’ipotesi delle schegge di meteorite a causa del differente orientamento dei fori stessi e della selettività con cui certe tipologie di rocce esibiscono questa caratteristica (prevalentemente sassi e sassolini) mentre altre no (il suolo e le rocce più grandi chiaramente di origine sedimentaria).
Per quanto riguarda la teoria dei conglomerati, anche questa fa acqua da tutte le parti. Per cominciare bisogna sottolineare che tutti i sassi che mostrano fori di questo genere non appaiono minimamente di origine sedimentaria e quindi non si spiega perché avrebbero dovuto inglobare dei conglomerati che peraltro avrebbero dovuto essere visibili in altri punti delle rocce stesse, mentre invece risultano totalmente assenti. Per contro, le rocce sedimentarie circostanti, che spesso mostrano anche la presenza di conglomerati, non esibiscono questo tipo di fori!
In alcune foto, specialmente di Spirit ed Opportunity, si osservano delle cavità semisferiche dovute al distacco dei ben noti “blueberries” (vedi https://en.wikipedia.org/wiki/Martian_spherules), sfere di manganese che comunque erano anche ampiamente presenti nella zona fotografata, mentre in questo caso non si osserva nulla nelle immediate vicinanze riconducibile ad un conglomerato distaccato.
Quindi cosa rimane?
Solo un bel punto interrogativo velato dal sospetto che l’origine biologica, paradossalmente, sia l’unica spiegazione plausibile per un simile fenomeno.
Infine, ci tengo a sottolineare che a prescindere da quale sia la vostra (o la mia) opinione, non abbiamo nessuna analisi chimica o fisica che possa indicarci la vera natura di questo fenomeno, quindi siamo comunque nel campo delle ipotesi e non certo delle certezze.
Ogni parere è quindi ben accetto, tenendo comunque sempre ben presente che nessuno qui ha “la verità” in tasca e mai dovrà pretendere di averla.
Questa foto è stata elaborata per permettere una migliore visione dei colori, bilanciando il bianco e aumentando leggermente il microcontrasto e la saturazione del colore.

Immagine originale: https://mars.nasa.gov/msl-raw-images/msss/02468/mhli/2468MH0002240010902552C00_DXXX.jpg

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